Sveglia alle 6,30; il tempo necessario per le pulizie personali, colazione leggera (frutta, latte, yogurt e l’indispensabile Nespresso) ed eccomi alla guida.
Inizia il mio viaggio.
Ho programmato il navigatore di bordo e, prima d’uscire, ho stampato l’itinerario di Google Map: lo terrò sul sedile del passeggero, non si sa mai.
Confrontando l”itinerario del navigatore con quello di Google, non ho notato sostanziali differenze.
Mi piace viaggiare da solo. Sento un forte senso di libertà ed i miei pensieri vagano nella mia testa come cavalli selvaggi e mai domati, liberi di galoppare verso l’irraggiungibile infinito.
L’aria è fresca e leggera; qualche negozio sta aprendo ora, altri hanno le saracinesche ancora abbassate. Fortunatamente, l’ingresso dell’autostrada non è lontana da casa e non trovo tanto traffico.
Essendo un giorno lavorativo, Seul non assiste ancora all’esodo del fine settimana verso le città vicine.
Le corsie in autostrada sono così divise: a destra, la corsia d’emergenza, tre corsie per la viabilità e la corsia di sinistra, evidenziata da una linea blu, è riservata ai pullman privati e pubblici.
Mi trovo sull’autostrada in direzione Cheonan.
Alla mia sinistra, tanti condomini (ed altri in costruzione) interrompono il paesaggio naturale, composto di colline rigogliose; alla mia destra alcune industrie con delle variopinte insegne.
C’è un autogrill? Vi va del caffe’? Si? Offro io! (Mi raccomando, tutti in fila alla cassa!).
L’autogrill è davvero un centro multiservizi. Un parcheggio enorme, giaà quasi pieno, tanto che devo girare un poco, per trovare posto.


Una mappa gigantesca indica il punto dove siamo e le città vicine; i servizi igienici sono molto puliti; un ufficio, per ricevere consigli sulla viabilità, un centro internet con più computer a disposizione dei clienti (free), due sportelli bancomat, più bar garantiscono la possibilità di scegliere caffè con miscele diverse, due ristoranti in piena attività ed un supermercato, dove acquisto una simpatico ed utile cofanetto, che racchiude un dentifricio con spazzolino, una bottiglietta di shampoo e bagno schiuma, una mini saponetta, un rasoio con schiuma da barba per circa 5 euro.




Il sole si sta alzando, me ne accorgo dalla temperatura interna dell’autiveicolo; alzo l’aria condizionata.
Accanto, ho solo colline, che incorniciano l’autostrada. Alberi dai fusti sottili, occupano una larga spianata. Sarebbe bello sdraiarsi, avendo quel bel tetto sopra la testa!
In lontananza, delle coltivazioni di riso in serra ed ora il paesaggio è tornato vagamente collinare, irregolare; in questo punto, la natura cresce non curata dall’uomo.
Ho superato lo svincolo per Pyeongtaek, tra un chilometro c’è un altro autogrill; sulla sinistra un distretto industriale, riconoscibile dalle alte torri, che emettono fumi inquinanti.
Poco più avanti, in mezzo alla natura incontaminata, un piccolo centro abitato, le cui casette di un piano hanno tutte il tetto celeste. Sembra un paesaggio disneyliano!
Ora verde incontaminato, selvaggio, irregolare e totale assenza di case, industrie e tantomeno grattacieli.
Proseguo verso Gwangiu; vedo dei contadini al lavoro, un cappello calato sulla testa, per ripararsi dal sole cocente.
Ora sono scomparse le traduzioni in inglese!
Meno male che il navigatore “parla” inglese, altrimenti sarebbe un guaio; passo una breve galleria ed, all’uscita, sono investito da un fascio improvviso di luce, che somiglia ad un fortissimo getto d’acqua.
Attorno, lo spettacolo della natura non è cambiato, muta quando incontro alla destra il passaggio del fiume Geumgang.
In prossimità della città di Yeonmu, vedo delle pianure coltivate, mentre le colline ora fanno da sfondo a questo paesaggio assolato.
Svolto verso Sunchon, incontro diversi camion, perfettamenti allineati sulla corsia di destra.
Una serie di gallerie,una delle quali sembra infinita, caratterizzano questo tratto di strada vagamente pianeggiante. Tante città incontro, tanta storia a me sconosciuta dietro quei nomi; la mia meta si avvicina!