«L’italiano è bello». L’accademia della Crusca contro l’epidemia delle parole inglesi

L’articolo è apparso sul sito www.huffingtonpost.it il primo luglio 2020.

E’ una ferma denuncia contro l’ignoranza, che sta cogliendo da molti anni l’intera popolazione italiana e soprattutto la classe politica, che, usando degli anglicismi, crede di essere più credibile ed «alla moda». Non vi sono sussulti, prese di posizioni dalla stupida invasione di termini stranieri nel nostro linguaggio – addirittura – quotidiano.

Il professor Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della Crusca, denuncia della mancanza di fiducia degl’italiani nei riguardi della propria lingua (che – a mio avviso – ignorano), definita «bella, chiara e limpida» ed aggiungerei musicale, perché costruita su sillabe per lo più gradevoli. Il professore definisce inutile il ricorso a delle parole straniere, quando esista il corrispettivo italiano. E’ anche vero che la lingua si evolva con la società e che, in fondo, sarebbe quanto meno pretestuosa una guerra comunque al procedere dello «straniero», ma l’Accademia si propone, comunque, il compito di «prendere posizione in maniera ferma» contro gli attacchi alla nostra bella lingua.

Perché usare «location» (lemma in riferimento all’ambientazione cinematografica») in virtù di «luogo»; il terrificante «job act», quando sarebbe più intelligente chiamarlo «piano per il lavoro»; «voucher» (sembra la marca di un detersivo)  in luogo di «buono»; poi il tragico «know how» anziché «conoscenza», forse chi usa «know how» ne sa più di colui che usa «conoscenza»? «Feedback» vale più di «riscontro»?

A mio avviso, l’uso d’inutili e fastidiosissimi anglicismi denuncia solo un provincialismo abietto da parte di chi non conosce affatto la sua lingua, dimostrando la patente di «ignorante colto». Poi vi è un motivo ancora più sottile e subdolo. Il mondo deve plasmarsi sul modello americano, sicché ogni identità deve essere cancellata, perché trionfi il sogno a stelle e strisce. Quindi, introducendo scientificamente nell’uso quotidiano delle parole inglesi, si muta un poco alla volta la modalità del pensiero, la potenzialità di progettare, che dovranno rientrare all’interno del «pensiero unico dominante»: tecnicismo svuotato da qualsiasi contaminazione umanistica.

L’uomo ed il consumatore non possono coabitare; l’uno sarà sfrattato dall’altro, così saremo tutti americanizzati, tutti uguali, tutti felici in un mondo non più abitato da individui, ma da una massa incolta, che ha smarrito le sue radici e perduta ogni identità.

https://www.huffingtonpost.it/entry/litaliano-e-bello-laccademia-della-crusca-contro-lepidemia-delle-parole-inglesi_it_5efca941c5b6acab2849e5ab

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo:
search previous next tag category expand menu location phone mail time cart zoom edit close