Diodoro Siculo fu un storico greco, vissuto intorno al I secolo a. C.; fu autore di una storia universale, Biblioteca (Βιβλιοϑήκη), composta da 40 libri. Nel libro secondo, capitale XXV, narra della controversa nascita di Bacco.
La generazione di Bacco o Dioniso risulta di difficile decifrazione a causa della frammentarietà e mancanze dei racconti rimasti, che proverebbero almeno l’esistenza di tre Bacco.
Per alcuni, egli è il frutto della vite, che sarebbe sorto spontaneamente dalla terra, di cui sarebbe il dio; per altri il dio nascerebbe dalla vite ed, infine, un terzo Bacco sarebbe stato generato da Giove e da Cerere o Semele, quindi gli abitanti della terra lo avrebbero fatto a pezzi e lessato; così nascerebbe la vendemmia, che altri non sarebbe la divisione fisica del dio, ricomposto poi e rigenerato dalla madre (terra) Cerere, mentre la bollitura delle membra avrebbe generato il vino cotto. L’assonanza è certa coll’opera di Iside, che ricompose pietosamente le membra del marito Osiride. L’opera di ricomposizione consterebbe nel ripristino dell’ordine iniziale da parte della natura, col ritorno del ciclo di produzione del vino.
A Dioniso, ogni scrittore imputa l’invenzione del vino, istituendo poi i misteri, le iniziazioni ed i baccanali.
Qualcuno asserisce che sia nato in Lidia, regione molto favorevole alla coltivazione della vite, grazie alle condizioni atmosferiche assai temperate; avrebbe anche consigliato le popolazioni autoctone sull’uso dell’agricoltura ed insegnato loro l’arte della guerra, con cui avrebbero conquistato il mondo.
I genitori di Bacco, dotato di corna, sarebbero – secondo un’altra tradizione – Giove e Proserpina; anch’egli avrebbe insegnato agli uomini la coltivazione della terra e sarebbe stato poi considerato immortale.
Un ulteriore Bacco sarebbe nato in Tebe, nella Beozia da Giove e Semele. Il re dell’Olimpo s’innamorò della giovane, provocando l’ira funesta di Giunone, la quale si finse domestica e propose alla signora di essere trattata al par della moglie. Informato Giove a Semele, non trattenne più l’ira e la giovane si allontanò per sempre, abortendo Bacco, il quale fu posto pietosamente dal padre dentro il suo femore. Quando fu giunto il momento, il bambino poté nascere ed affidato immediatamente alle Ninfe della città di Nisa, in Arabia. Allora il suo nome fu ricavato dalla città: Dioniso, figliolo di Giove.
Nel crescere, divenne assai bello ed attraente e poté consegnarsi agli amori facili di molte donne, che raccolse in un nutrito manipolo, che condusse per il mondo, per insegnare i riti delle iniziazioni e comunicando i suoi misteri solo agli eletti. Istituì i panegirici e degli spettacoli musicali, mentre si dedicò alla politica, promuovendo azioni pacifiche tra i diversi popoli. Chi ebbe a criticare il comportamento del dio fu immediatamente punito con efferatezza.
Quando Bacco decise di muovere guerra all’Europa, si condusse dall’Asia con l’esercito di Licurgo, signore della Tracia; stavolta le baccanti furono escluse dalla spedizione. Poi decise di condursi contro i Traci e sconfitti, accecò e crocifisse Licurgo, nominando re della Tracia, Tarope, che fu condotto anche sulla via misterica. Orfeo imparerà, molto più tardi, dal figlio di Tarope i misteri, che avrebbe mutato in misteri orfici.