Il titano Giapeto, figlio di Urano e di Gea, prese in sposa l’oceanina Climene, figlia di Oceano e di Teti. Dall’unione, nacquero quattro figli: Atlante, che si distinse per l’animo forte e coraggioso; Menetio, il tracotante; Prometeo, generoso ed altruista; ed Epimeteo, che non mostrò alcun talento e si rese celebre per aver accolto Pandora, la donna plasmata da Zeus.
A causa della sua protervia, Menetio fu ben presto scagliato nell’Erebo dal padre degli dei, colpito dal fulmine. Atlante per punizione fu costretto a rifugiarsi ai confini delle terra di fronte al giardino dai pomi d’oro delle Esperidi, per sostenere la volta del cielo, poiché durante la Titanomachia s’era schierato con Crono.
Prometeo fu punito per aver rubato il Fuoco agli dei per donarlo agli uomini.
Un tempo, gli dei ed i mortali avevano una contesa nella città di Sicione. Prometeo divise per i contendenti i resti di un bue. Al fine d’ingannare gli dei, pose sotto il grasso delle ossa e sotto la pelle della carne. Immaginando Zeus quale sarebbe stata la punizione per gli uomini e per l’impostore, accettò la parte ricoperta di grasso. Scoperto l’imbroglio, rinnegò l’uso del fuoco agli uomini, ma, ancora una volta, Prometeo tese la sua trappola, rubando una ferula con all’interno il prezioso Elemento.
Zeus allora condannò il titano ad essere inchiodato ad una rupe nella regione causica, ordinando ad un’aquila di divorargli durante il giorno il fegato, che si sarebbe sanato di notte. Il suo martirio sarebbe cessato, per grazia dell’Olimpico, grazie all’intervento di Eracle, figlio di Zeus e della mortale Alcmena, il quale lo avrebbe liberato dal tormentoso giogo.
Quindi Zeus ordinò ad Efesto di modellare con la terra una fanciulla, ornata da Atena da una cintura, da vesti candide ed incoronata d’oro. Ella interiormente avrebbe espresso una realtà ben diversa dalla parvenza esteriore, intrisa di strani e terribili animali, perché fosse una sciagura agli occhi degli uomini, attratti esclusivamente dalla sua bellezza fisica. Epimeteo, figlio di Giapeto, avrebbe sposato la prima incarnazione della stirpe malefica femminile.