Seneca ricevette delle lettere di Lucilio per mano di un amico, colla raccomandazione che il filosofo tacesse delle conversazioni in atto tra i due. La particolare richiesta offrì quindi la possibilità di sviscerare il vero significato dell’amicizia, poiché – secondo il filosofo – del vero amico dovremmo fidarci, come di noi stessi. Invece, spesso consideriamo amici persone, di cui, in realtà, diffidiamo. Allora, Seneca invita Lucilio a ben ponderare il rapporto, che instaura colle persone, al fine di rinvenire colui che sarà degno dell’amicizia e, di conseguenza, potrà discutere di ogni aspetto della vita senza alcun timore. Il filosofo sconsiglia vivamente – come spesso accade – di riporre la nostra amicizia e perfino l’affetto in persone, che non si conoscono ancor compiutamente, e, col tempo, diradare gli atti d’affetto e spesso cadere nel giudizio o – peggio ancora – nel pregiudizio. L’uomo deve ben considerare i propri rapporti, al fine di scegliere con cura gli amici, per condividere anche i segreti più intimi, senza tema di essere prima o poi traditi. A volte, quando si pensa d’essere ingannati, si manifesta in modo chiaro questa preoccupazione, inducendo il prossimo a comportarsi da impostore.
Stare con un amico significa stare con se stessi; non provando paura di se stessi, non dovremmo provare lo stesso sentimento in compagnia dell’amico.
Seneca rimprovera duramente – ed a ragione, a nostro avviso – coloro che recitano tutti i loro drammi anche a perfetti sconosciuti, rovesciando su costoro ogni tormento. Al contrario, alcuni sono preoccupati di svelare i propri pensieri anche con le persone più care, escogitando così qualsiasi diavoleria, al fine di mantenere il riserbo necessario. E perciò, raccomanda quanto testimoniò il giurista Sesto Pomponio:
«C’è chi si tiene così ben nascosto che gli sembra tempesta tutto ciò che succede sotto il sole»
Il filosofo condanna vivamente anche coloro che non vivono nell’irrequietezza, come – al rovescio – chi vive nell’ignavia, poiché sarebbe atteggiamenti, che rivelerebbero fiacchezza, suggerendo di correggere entrambi gli errati comportamenti e trovare il necessario equilibrio, per poter meglio vivere.