Polifonte, re di Messenia, al fine d’impossessarsi del regno della Messenia, uccise il re, Cresfonte, ed il di lui figlio, Aristomaco, prendendo la deposta regina Merope quale sua sposa. La donna riuscì ad evitare la carneficina al figlio minore, Telefonte, che fu affidato ad un servo e condotto in Etolia.
Quando Polifonte seppe del giovane, promise una forte ricompensa in danaro a chi si sarebbe prestato a fornire indicazioni in merito. Telefonte, giungendo all’età dell’adolescenza, decise di vendicare la morte del padre e del fratello maggiore. Pensò allora di recarsi dal re Polifonte, per informalo di aver ucciso il ricercato e riscuotere la somma promessa. Polifonte fu assai felice della lieta nuova e ospitò lo sconosciuto per alcuni giorni presso la reggia. Quando cadde vittima del sonno, il vecchio servitore, cui era stato affidato Telefonte, si recò dalla madre, Merope, informandola che il figlio era scomparso. La donna, immaginando che il giovane ospite della reggia fosse l’assassino del figlio, tentò d’ucciderlo, ma fu fermata dal presto intervento dell’anziano servitore. La donna, dopo aver compreso che le era stata concessa l’occasione di vendicarsi del suo nemico, si riconciliò con il re Polifonte, il quale ordinò un sacrificio di ringraziamento agli dei. Nel mentre dell’atto, fu ucciso da Telefonte, che così riconquistò il regno.