I diari di Giuseppina Strepponi: «Ernani»

Giuseppina Strepponi (1815 – 1897)

Nelle note del 6 giugno 1843, Giuseppina ricordò come grazie all’indicazione di Verdi, si fosse condotta dal dottor Tommasini, il quale approntando delle appropriate cure, aveva recuperato parte della voce duramente compromessa.

«Il 17 aprile, lunedì dell’Angelo, ci fu la prima di Nabucco qui a Parma, lui hai diretto per due sere, lasciando poi il compito al Maestro Nicola Di Giovanni».

Maria Luisa d’Asburgo-Lorena (1791 – 1848)

La Duchessa Maria Luigia fregiò il Maestro di «una spilla d’oro tempestata di diamanti con una grossa pietra verde nel mezzo, per ringraziarlo della dedica che lui le fece della riduzione per canto e pianoforte dei Lombardi».

Verdi la informò della bella accoglienza riservatagli; quindi Giuseppina sembra sottolineare come il Maestro rimandasse «continuamente la partenza per starmi accanto».

I Lombardi trionfavano alla Scala l’11 febbraio, sottolineava la Strepponi, «dopo tanti triboli per via della censura clericale». Ventisette furono le repliche.

Intanto Verdi lavorava ad Ernani, che sarebbe andato in scena a Venezia.

Ormai la frequentazione tra il Compositore ed il Soprano stava diventando di dominio pubblico, e nota era la riservatezza del Verdi. Alla consegna di un girocollo alla Strepponi in una serata a lei dedicata, il Maestro fu «fatto segno di pettegoli commenti a cui debbo fingere di non accorgermi, ma che per certo gli sono sgraditi. Infatti seppi che cercò di impedire la pubblicazione di un trafiletto, dove si raccontava di un idillio del Maestro nei viali del giardino ducale. Un idillio con una dama sconosciuta che ero io stessa».

Maria Luisa d’Asburgo-Lorena (1810 – 1876)

Il 5 gennaio del 1844, Giuseppina annotò come a Venezia si sarebbe data la prima di Ernani, «ripreso da un racconto di Victor Hugo, […] e un librettista meno pigro del Solera, un certo Francesco Maria Piave, veneziano appunto».

Il 9 marzo si celebrò la prima. «Finalmente il pubblico veneziano ha applaudito un’opera di Verdi, e con che convincimento! Pare che, appena usciti di teatro, i veneziani cantassero i motivi più orecchiabili, mandati subito a memoria e che riconoscessero nell’ ”Ernani involami” il grido dell’Italia a voler essere strappata dalle mani del vecchio potere imperiale, o così dicono nei salotti impegnati. Ormai la gente è pronta per qualcosa di grande. Io non sto troppo bene, ma il successo del mio caro amico mi conforta e mi sprona ad essergli vieppiù vicina e fedele».

L’11 agosto, Ernani fu eseguito a Bergamo ed «il Figaro, a cui nulla sfugge, ha dato parecchio rilievo ieri alla presenza di Verdi. Del resto egli diresse […] scaturendone un grande successo».

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