Una donnola catturò un gallo, perché desiderava mangiarlo, secondando una motivazione credibile. Lo accusò di svegliare la mattina gli uomini molestandoli; ed il prigione rispose che il suo richiamo li avrebbe condotti al lavoro. Sbagliava ad usare violenza nell’accoppiamento con le galline, le quali, secondo il catturato, avrebbero poi prodotto delle uova assai utili all’uomo. Ormai rassegnata, la donnola lo divorò comunque, pur senza aver trovato un motivo utile, per causare l’atto.
La fabula insegna che la natura malvagia dell’uomo realizza sempre i suoi piani, anche e soprattutto in assenza di buoni motivi.