«La rana squarciata e il bue» da «Phaedri Augusti liberti Fabulae Aesopiae»

Una rana vide in un prato e un bue, e, invidiosa per così tanta spropositata grandezza, tentò di gonfiare la sua pelle. Recatosi dai suoi cuccioli, chiese loro se, grazie agli sforzi, fosse diventata più grande del bue. I figli negarono, costringendo la rana ad un’inutile e gravoso , ulteriore sforzo, al fine di apparire più grande del bue, ma nonostante l’affanno dovuto all’atto, i figli le confessarono che le sue forme erano assai più contenute dell’odiato animale. In preda alla furia, tentò un ennesimo sforzo, che si rivelò fatale, perché trovò la morte per un’ulteriore, terribile prova.

La fabula insegna come sia completamente inutile mostrarci ciò che non siamo. Essere e non apparire.

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