Giovedì 27 ottobre 2022 è stato pubblicato sul sito www.initalia.virgilio.it un articolo a cura della Redazione riguardante la chiusura e la conseguente messa in vendita di Casa Verdi.
E’ un ulteriore motivo di scandalo, legato – a nostro avviso – alla grande disattenzione, con cui sono seguiti gli avvenimenti culturali e quindi fondanti della nostra civiltà.
Conosciamo tutti l’importanza di Giuseppe Verdi, non solo legata al mero campo musicale ma esteso al forte coinvolgimento, ch’ebbero le sue opere nella grande corrente risorgimentale, che avrebbe portato all’unità d’Italia, e alla nomina per merito del Maestro quale Senatore del Regno (assieme ad Alessandro Manzoni) per volontà di Cavour.
Ebbene, la dimora storica, Villa Sant’Agata, dove il Compositore abitò con il soprano Giuseppina Strepponi, intrisa dalle atmosfere del grande genio, sarà presto venduta, nonostante una raccolta fondi voluta da qualche uomo di buona volontà (il cantante Morgan) e da un gruppo femminile di sostenitrici del lavoro del Verdi.
L’articolista ricorda come, qualche tempo fa, siano stati rinvenuti dei preziosi documenti, riguardanti il Maestro, che potrebbero spiegare ancor di più l’importante e lunga carriera del nostro massimo rappresentante operistico. Eppure non sembra che ci sia stato alcun intervento da parte delle Autorità, al fine di preservare tale documentazione dalla distruzione. Si sa che le cose della cultura punto interessano un’ignorante, incompetente e disinteressata classe politica.
Il sindaco del comune di Villanova aveva sollecitato l’ex ministro della cultura, Dario Franceschini, ad un intervento, ma – ovviamente – la richiesta è rimasta inevasa (e questo sarebbe l’interesse e l’attenzione, che avrebbe la Sinistra a proposito della cultura?).
La villa sarà quindi ceduta, poiché i legittimi eredi non sarebbero in condizione di rilevare economicamente il rilevante lascito.
Un pezzo della storia d’Italia dimenticata e perduta, effetto della cultura della cancellazione?
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https://initalia.virgilio.it/villa-verdi-un-passo-dalla-chiusura-64709
alessandro di adamo 