Il sonetto fu composto il 29 settembre 1830, ed ubbidisce alle rime ABAB – ABAB –CDC – EDE.
La composizione narra di un fatto tragico avvenuto ad Adelaide (Lalla), la quale a causa del suo malo modo di parlare, suscitò la rabbia di una donna, che la colpì al ventre. Sul momento non parve una ferita preoccupante, ma col passar del tempo le condizioni degenerarono tanto da preoccupare tutti per la sua sorte.
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La mala fine.
Ahò Cremente1, coggnosscevi Lalla2
La mojje ch’era de padron Tartajja3,
Prima cucchiere4 e ppoi mastro-de-stalla5
De…aspetta un po’…der Cardinar Sonajja6?
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Bbe’; gglieri7, all’ ostaria, pe’ ffà la galla8
E ppe’ la lingua sua che ccusce9 e ttajja,
Buscò da ‘n’antra donna de la bballa10
‘Na bbotta, sarv’oggnuno, all’anguinajja11.
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A ssangue callo parze12 ggnente: abbasta13,
Quanno poi curze er cerusico14 Mori,
Je se’ ebbe da ficca ttanta de tasta15.
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Sta in man de prete mo ppe’ cquanto pesa;
E ssi la lama ha ttocco l’interiori.
Iddio nun vojji la vedemo in chiesa.
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(1) Clemente
(2) Adelaide
(3) Tartaglia
(4) cocchiere
(5) stalliere
(6) il cardinale Giulio Maria Della Somaglia, già segretario di Stato
(7) ieri
(8) provocatrice
(9) cuce
(10) della stessa condizione
(11) inguine
(12) parve
(13) peraltro
(14) chirurgo
(15) garza
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(Ahò, Clemente, conoscevi Adealide? / La moglie che era del signor Tartaglia, / Prima cocchiere e poi stalliere / De… Aspetta un poco… del Cardinale Della Somaglia?
Allora; ieri, all’osteria, perché civettuola / Ed a causa della lingua che cuce e taglia, / Prese da un’altra donna della stessa condizione / Una botta, salvo ognuno sia, all’inguine.
A sangue caldo, parve nulla: peraltro, / Quando poi corse il chirurgo Mori / le pose così tanto di garza.
Ora è nelle mani del prete a causa del poco peso; / E se il coltello le colpì l’interno / Dio non voglia la vedremo in chiesa)