«La Lega delle Nazioni» di Antonio Gramsci

Il 19 gennaio del 1918, Antonio Gramsci scrisse le sue considerazioni sulla costituita Lega delle Nazioni sul settimanale socialista, Il grido del popolo.

Al termine della Grande Guerra, le nazioni vincitrici valutarono opportuno costituire un consesso internazionale atto a risolvere i problemi dei popoli e conservare la pace.

Il filosofo comunista definì la nuova struttura Utopia, perché avrebbe oltretutto costituire gli Stati Uniti d’Europa (non se ne parla anche in questo periodo?).

Registrò i commenti negativi da parte degl’intellettuali realisti, i quali dimostrarono «l’incongruenza, la fallacia storica».

Il Presidente degli Stati Uniti, Wilson, appoggiato dall’Inghilterra, si propose come saggio amministratore della nuova era (non se ne parla anche in questo periodo?) in chiave capitalistica. Egli era il difensore degl’industriali interessati al commercio verso l’estero, demolendo il più possibile ogni logica spinta protezionistica. La pratica capitalistica, adottata dai Paesi anglosassoni, favorì l’individualità a svantaggio dello Stato, sicché le industrie invasero i mercati mondiali coi loro prodotti, nonostante le spinte protezionistiche locali. Al fine di garantire la sopravvivenza del sistema, s’inaugurò la Lega delle Nazioni, mortificando la soluzione politica, eleggendo il mercato ad unico giudice. Un nuovo «grande Stato borghese supernazionale» sarebbe sorto, in grado di dissolvere le barriere doganali, ampliando le possibilità di creare delle grandi concentrazioni capitalistiche internazionali (non è già successo colle multinazionali?).

Grazie a tutto ciò, la Lega cancellò le differenziazioni politiche a vantaggio dell’esclusivo interesse economico.

L’Italia – secondo Gramsci – fu disperatamente esente dalla penetrazione della nuova ideologia anglosassone, perché governata da piccoli gruppi politici non certo uniti dal mero esercizio ideologico, ma rappresentanti dell’affarismo del ceto borghese.

Queste considerazioni furono scritte più di cento anni fa, eppure sono di una sconvolgente modernità. Il mondo da allora non è cambiato. Ha mutato solo il nome delle etichette.

Lascia un commento

search previous next tag category expand menu location phone mail time cart zoom edit close