Il mito di Teseo secondo Diodoro Siculo

Teseo nacque da Etra, figlia di Pitteo, e da Egeo; fu allevato nella reggia del nonno materno. Trovati degl’indizi, riconducibili al babbo, decise di recarsi ad Atene. Durante il tragitto, pensò bene di emulare le gesta di Ercole.

Uccise Corinete, che colla clava stordiva i viandanti; quindi affrontò Sini, che aveva per costume di legare entrambe le braccia gli uomini a due pini inclinati nella zona dell’istmo, al fine di squarciarne le membra. Come terza prova ammazzò la scrofa Cronimione, che, grazie alla sua ferocia, aveva privato della vita molte persone; quindi fu la volta di Scirone, che scagliava i viaggiatori in mare. Cercione, che si divertiva a fomentare liti tra gli uomini, al fine di provocarne una lotta e finirli alla fine del combattimento. Si recò nell’Attica, per punire con la vita Coridallo, che si dilettava nell’invitare nel proprio letto gli uomini, al fine di tagliarne i piedi.

Al termine dell’impresa, entrò in Atene e, grazie agl’indizi, fu riconosciuto da Egeo.

Poco tempo dopo, ancora non pago, di lotte, uccise il toro Maralonio, che Ercole aveva posto nel Peloponneso, per trasportarlo ad Atene onde offrirlo quale sacrificio ad Apollo.

In Creta, Giove recò sopra un toro la principessa fenicia, Europa, da cui avrebbe avuto tre figli: Minosse, Radamanto, e Sarpedone. Il re Asterio sposò la principessa Europa e, non avendo prole, adottò i tre figli di Giove, nominandoli suoi successori.

I tre giovani si distinsero quali uomini e saggi; Radamanto scrisse le leggi per i Cretesi; Minosse prese per moglie Pasifae, figlia del Sole, da cui ebbe molta prole, tra cui Arianna ed Androgeo, il quale partecipò in Atene, al tempo del re Egeo, alla feste solenni dei Panatei, sconfiggendo tutti i partecipanti ai giochi. Il monarca, temendo che il giovane potesse attentare al suo potere, fece ordire un complotto, al fine di toglierli la vita presso la città di Enoe nell’Attica.

Minosse

Minosse, per aver ragioni del figlio, si diresse ad Atene, imprecando loro la siccità, che effettivamente distrusse i campi in tutta la Grecia antica. I principi allora inviarono dei messi all’oracolo, per tentare il rimedio e terminare quello sterminio; il vaticinatore espresse il suo responso: rintracciare Eaco, figlio di Giove, perché esprimesse voti per la salute comune. Esaurito finalmente il compito, la sterilità cessò in tutta la Grecia ad esclusione della città di Atene; fu, allora, consultato, ancora una volta, l’oracolo il quale profetò che si sarebbe dovuto offrire debita soddisfazione per la morte di Androgeo a Minosse, il quale chiese per nove anni l’invio di sette fanciulli quali sacrifici al Minotauro. Gli Ateniesi accettarono la condizione ed anche l’Attica fu finalmente liberata dalla carestia.

Al termine dei nove anni, non osservando più l’ambito patto, Minosse minacciò di guerra gli Ateniesi, i quali, al fine di difendere la pace, inviarono i quattordici sacrifici richiesti, tra cui Teseo, ch’ebbe in animo di uccidere il mostro. Il re Egeo ordinò al comandante della nave, che si recava a Creta con la preziosa preda, d’issare delle vele bianche, annunciando così, al ritorno, la vittoria del Teseo, altrimenti le nere.

Jean Baptiste Regnault (XVIII-XIX sec.), Arianna consegna a Teseo spada e filo

Giunta la nave in Creta, la principessa Arianna, figlia di Minosse, s’accese di grande amore per l’Eroe, che fu aiutato dall’innamorata a sconfiggere il Minotauro. Uscito dal labirinto, poi, di notte partì dall’isola, conducendo con sé Arianna, nascostamente dal babbo.

Durante il tragitto, approdarono a Nasso e si raccontò che Bacco, vedendo Arianna, se ne fosse innamorato tanto da strapparla a Teseo, il quale, rammaricato profondamente per il vile ratto, contravvenne agli ordini del re Egeo, issando delle vele nere. Quando il babbo s’avvide, salì in cima ad una rocca, per gettarsi nel vuoto, lasciando che il figlio gli succedesse.

Il nuovo re inaugurò una politica industriosa: unì Atene in un’unica città, riunendo le tribù, che la formavano, realizzandola quale prima fra tutte le città greche.

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